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Sì, qui si parla proprio di Joannes Chrysostomus Wolfgangus Theophilus Mozart (Salisburgo, 27 gennaio 1756 – Vienna, 5 dicembre 1791). “Quello” che ha scritto nel campo della lirica «Don Giovanni» (la creazione innanzi alla quale Goethe si inchinava), «Le nozze di Figaro», «Il flauto magico» e… tutto il resto. In un precedente «topic» si era parlato della libertà sconfinante nel vaniloquio da parte di certa critica mediocre e non, verso più che altro esecuzioni ed interpreti di malsicuro valore, per fini molto evidenti o nient’affatto.

Per completare o meglio ampliare il quadro può essere dilettevole notare come tale comportamento tocchi anche la «musicologia» togata (o meglio, presunta tale). Ecco infatti che il 27 luglio 2016 è uscito il volume «La caduta degli Dei», degli egregi «professori» Bianchini-Trombetta.

Primo tomo di compulsiva volontà tesa a riscrivere a suon di «documenti probanti» la storia della musica. C’è da che restar ammirati per la veemenza e la tenacia. Non c’è invece bisogno di acquistare il libro e leggerselo, perché sono sufficienti le dichiarazioni pubbliche dei due Autori, dalle loro stesse labbra addirittura visibili on-line, e da qualche riflessione conseguente a farli cadere nel ridicolo, malgrado loro. Ora non è che la scienza musicologica sia infallibile: di falsità, equivoci, giudizi affrettati se ne contano molti e proprio la storia della letteratura specifica sui più alti nomi della musica lo testimonia. Vi possono essere versioni e revisioni, tuttavia lo «stacco» temporale se non altro, rende sicure certe «conclusioni» critiche.

Il libro raccoglie i risultati dei nostri studi sulla musica del Settecento e su Mozart, autore venerato da oltre due secoli come un dio. Ci siamo interrogati sulle ragioni di quel culto, e abbiamo sfrondato le molte biografie dai luoghi comuni, come quello del genio di natura. Sino al secolo scorso la tendenza era quella di minimizzare le problematicità, per non turbare l’immagine impressa nella mente del pubblico. Nel nostro lavoro, suddiviso in due parti, individuiamo alcuni punti contraddittori della sterminata bibliografia mozartiana, li verifichiamo e li analizziamo. Di ognuna delle quasi 2000 citazioni segnaliamo le fonti, per consentire al lettore la verifica. Da queste premesse è nata la presente biografia critica di Mozart, che risponde ai numerosi dubbi sollevati dai ricercatori. (dalla presentazione del volume)

Letto così sembra tutto «corretto» nel senso di «lecito» l’indagine volta a riconsiderare il «mito», salvo poi discutere «i risultati» degli estensori.
Ma cosa «oppongono» gli esimi, musicologi, laureati con lode alla Scuola di Paleografia e Filologia Musicale di Cremona ci vien ricordato ad ogni piè sospinto, quasi a precisare che «i signori sì, che se ne intendono»?

Mozart? Musicista di second’ordine, copione e nazista (quando-vien spontaneo dirlo-la “musicologia” cialtrona cerca di ingannare i borghesi).
Un libro di due “musicologi” valtellinesi, marito e moglie-lei dal significativo cognome da nubile che fa “Trombetta”-che rivela la verità da sempre saputa ma negata dalla storiografia musicale colta, tedesca e falsificatrice…

Un libro che sarà piaciuto a Riccardo Muti visto ha voluto sempre valorizzare le italiche forze nascoste, di cui Mozart ed altri si sarebbero furbescamente appropriati (gli autori hanno fatto parte del comitato scientifico per i 200 anni di Paisiello, con la supervisione del maestro napoletano [Muti]). Un libro dove le ovvietà (come quella dei “prestiti”, dei “plagi” usi e normali nel Settecento) sembrano esser la costante da parte dei due scrittori; così le notazioni sociali, storico-politiche coeve e poi.
Nella intervista-presentazione tuttora on line, sotto il patronato di una oscura emittente locale e di una direttrice-conduttrice a dir poco risibile, si ammira la ciabattaggine dei due Autori, coi loro luoghi comuni per fare audience e menar il naso i creduloni.
Ne consegueribbe che dopo Mozart nazi, scopriremo Sostakovich stalinista, Beethoven anarchico, Ciaikovskiij zarista, Sibelius fascista, Mascagni peggio che mai, Ravel finocchio, Schubert sifilitico, Orff nazista verace, Puccini monarchico, Davis brutto sporco negro, Hindemith maiale…
Al rogo, al rogo!

Qualche passo [in un link sotto un estratto video dall’integrale]:

[…]

Mozart è stato un compositore bravo, nessuno nega le qualità musicali che può avere un compositore, però il problema è che è stato poi manovrato dalla politica nel corso degli anni… Quindi si sono inventati aneddoti, si sono inventati miti, e nel periodo nazista questo ha preso ancora più corpo e più peso…

[…]

Era un bravo improvvisatore ma tante idee che noi abbiamo di Mozart capace di leggere a prima vista in assoluto, genio di natura, sono tutte completamente manovrate…

[…]

Si è creata l’illusione di una Scuola austriaca, asburgica diciamo… una Scuola dal niente, dal niente… Una Scuola riconosciuta a posteriori ma che non era una Scuola, perché hanno cercato di mettere assieme queste tre figure (Hadyn, Mozart, Beethoven) che non avevano neanche vissuto a Vienna, più di tanto… Però il lavoro soprattutto degli scrittori dell’800 è stato quello di far vedere le affinità, il collegamento, di queste tre importanti musicisti…

[…]

(intervistatrice): In realtà Mozart è diventato un musicista di grandezza mondiale…
(la Prof.): Questo è dovuto soprattutto agli studi che son stati fatti dall’800 poi sino all’epoca del nazionalsocialismo… Mozart-non si sa-[ma] è stato insignito del titolo di “nazista onorario”… Al pari di Wagner… Quindi è diventato una figura culturale, musicale di riferimento, anche per i nazisti…

[…]

L’interesse per Mozart è nato anche e si è diffuso maggiormente soprattutto nel periodo nazista… Perché Mozart era considerato un eroe della musica tedesca…

[…]

(intervistatrice): Non era il compositore universale che la storia ci ha proposto…
(la Prof.): Secondo noi no… Non è… Era un bravo compositore ma non il genio assoluto… il talento innato… Perché non crediamo assolutamente ci sia il genio di natura…
Questo “genio” universalmente riconosciuto noi non l’abbiamo trovato… Noi abbiamo trovato un uomo che ha fatto fatica anche in vita ad essere apprezzato…

[…]

(intervistatrice): Come hanno reagito gli appassionati del “presunto” talento austriaco?
(segue risposta con divagazioni, poi il Prof. dice): Mozart è un camaleonte… Lui si maschera dietro tante musiche diverse [intende altrui, plagiate, copiate]…

[…]

Nell’800 il classicismo viennese non esiste… E’ una cosa inventata di sana pianta per mettere in piedi i musicisti tedeschi… soprattutto nel periodo dei nazisti… La Trinità… Haydn, il padre, il figlio fanciullo, Mozart… lo Spirito, Beethoven… Esseri messi come divinità in una teca…

[…]

Mozart non ha frequentato nessuna scuola, neanche una scuola elementare… Neanche una scuola che lo potesse formare nelle scienze umane… Non c’è stato nulla. Ed anche da parte musicale c’era stato solo il lavoro del padre [e Leopold non aveva studiato da nessuna parte]. Ma non aveva [Wolfgang] avuto maestri… Padre Martini non è stato suo maestro… Quindi chi ha formato questo compositore? In un conservatorio non c’è andato… Come si è formato? E’ venuto dal nulla? La [sua] musica è bella, certo. Ma lui come ha fatto a comporla se non ha avuto una formazione adeguata.

Certo. Documenti alla mano, «pignoleggia» il professor Bianchini, come se non si sapesse da sempre che ai «documenti» si possono far dire anche ciò che essi «non dicono» per esempio.
Il Bianchini non ha paura forte della sua cultura specialistica, ma che [si veda nella clip] in calàta del luogo di residenza parla della «pulizia» riferendosi alla «polizia», a smontare tutta la storiografia musicale e si vorrebbe sapere «perché».
Al libro suo e della di lui consorte danno appoggio e consenso alcuni e veniamo informati nel sito degli Autori che il libro “Mozart La caduta degli dei” è stato adottato nel secondo corso del Triennio di Storia della Musica tenuto dal Professor Daniele Fusi all’ISSM di Siena… Gli studenti seguono anche le registrazioni di Radio Vaticana con intervista di Luigi Picardi e utilizzano la nuova biografia di Mozart come libro di riferimento…
Il ciclo di undici puntate per Radio Vaticana sul loro libro «Mozart la caduta degli dei e sul cosiddetto “classicismo viennese”», è andato in onda ogni domenica fino a fine novembre 2016 ed il 26 ottobre 2016 sono stati invitati a Roma alla Camera dei Deputati come relatori per presentare il loro libro su Teresina Tua Quadrio [celebre violinista dell’Ottocento, ndr].

Il tutto (ma si potrebbe aggiungere) a far vedere come l’arroganza culturale si nasconda sotto molte vesti, e che sia bene vigilare di testa propria, ben attenti a quello che circola e viene presentato e proposto come verità e certezza, tanto più nel campo così «ambiguo» dell’Arte.

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