Carlo Vitali risponde a Marco Murara su alcune inesattezze nella traduzione dell’epistolario di Mozart a cura di Bianchini e Trombetta
Caro Paolo,
grazie per l’anticipazione. Ho letto con molto interesse sia quest’articolo, sia quello che mi hai segnalato qualche giorno fa con l’erudita difesa delle mie scelte di traduzione. (1)
Queste teorie strampalate girano ormai da alcuni anni (ricordo di aver letto la pseudoanalisi dell’aria della Contessa svolta dal duo B&T, con quegli svarioni circa l’interpretazione del testo, che dimostrano che questi non solo non sanno tradurre dal tedesco, ma non sanno neppure intendere un po’ di italiano poetico!…). Probabilmente Bianchini e Trombetta hanno scoperto che la cosa rende e non hanno alcun pudore a sfruttare la notorietà e il lucro derivanti dall’enormità delle panzane che vanno diffondendo.
Ti prego di girare i miei ringraziamenti e complimenti a Carlo Vitali per tutto l’impegno che profonde per dimostrare l’imbecillità di certe pubblicazioni che di scientifico non hanno neppure la minima parvenza.
Cari saluti,
Marco
(1) Si allude ai due interventi di Carlo Vitali: La farina del diavolo (http://www.rivistamusica.com/la-farina-del-diavolo/) e Compagni di merende (http://www.rivistamusica.com/compagni-di-merende/)»
E il commento di Carlo Vitali:
«Il dr. Murara ha ragione di dolersi degli scempi perpetrati dal duo B&T sulla sua puntuale traduzione. A quelli già analizzati negli interventi sopra citati se ne può aggiungere un terzo, ma non certo ultimo.
Alle pp. 361-2 del Libro I, gli Autori cucinano un unico pastone con due lettere di Wolfgang alla sorella Nannerl (19 dicembre 1787 e 2 agosto 1788), citandole entrambe sotto la prima delle due date e alterando maldestramente, senza segnalarlo, un passo della seconda lettera. Col bel risultato di confondere la prima praghese del Don Giovanni (secondo loro 7 maggio 1788, recte: 29 ottobre 1787) con una replica del suo nuovo allestimento viennese. Insomma hanno copiato, evidentemente senza capirla, la nota 6 alla p. 1769 dell’edizione Murara.
Ecco la genealogia della loro ennesima bufala:
MOZART: “auf dem anschlag zettel, da meine Prager Oper Don Giovanni | : welche eben heut wieder gegeben wird : | aufgeführt wurde…”
MURARA: “Quando la mia opera di Praga, Don Giovanni, è stata messa in scena (viene ridata proprio oggi), il manifesto…”
B&T: “Quando è stato messo in scena a Praga il Don Giovanni [il 7 maggio 1788] sul manifesto…”
Da due sedicenti filologi si attenderebbe quanto meno la capacità di copiare e di citare… Per caso non converranno loro altre qualifiche; ad esempio pasticcioni e bari di carte?».
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