Editoriale

di Nicola Cattò apparso sulla rivista “Musica” n. 287 (giugno 2017)

Rivista Musica

In queste ultime settimane, il nostro sito – che vi esorto a consultare sempre, quotidianamente, assieme alla nostra pagina Facebook – ha visto una serie di interventi, dotti e pungenti, di Carlo Vitali, rivolti a demolire con rigore musicologico le strampalate teorie presentate da una coppia di pseudo-studiosi che, con due volumi dalla dimensione inversamente proporzionale all’importanza, cercano di far rivivere le assurde tesi del Taboga, circolate già anni fa, presentando un Mozart come scaltro riciclatore del talento altrui, musicista modesto e la cui fama, soprattutto, esaltata dalla «musicologia nazista» (sic!), avrebbe gettato nell’oblio decine di ben altrimenti meritevoli compositori italiani. Avevamo scelto di tacere, per non dare spazio a siffatti ridicoli deliri: ma a un certo punto ci è sembrato il caso di mettere le cose in chiaro e, sul sito e nella Polemica di questo numero, Vitali fornisce vari esempi della scorrettezza intellettuale del duo, partendo dalle loro falsificazioni della traduzione dell’epistolario mozartiano: un misto di ignoranza e cattiva fede.

Nicola Cattò