Penso di sapere dove il Duo abbia pescato la citazione da Giovanni Carli Ballola. Essa figura da vari anni nella voce “Wolfgang Amadeus Mozart” di Wikipedia in italiano, dove infatti troviamo scritto: “Il musicologo Giovanni Carli Ballola arrivò ad affermare che ‘se Mozart fosse vissuto ai nostri tempi, avrebbe dovuto passare molto tempo, per i suoi plagi, in un’aula di Pretura’”. A sua volta Wikipedia [dal 2014, ndr] indica come fonte: “Riportato da E. Amato, tratta da KonSequenz Anno 2002 n. 7, Articolo Il Plagio Mozartiano” [recte: la citazione è ripresa da G. De Simone, Piccola storia del plagio, in “KonSequenz” (2001), pp. 1-16:4, a sua volta tratta da L. Chailly, Plagi musicali, in “Rassegna musicale Curci”, anno 46, n. 2 (maggio 1993), pp. 3-8, ndr].

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Si tratterebbe quindi, da parte del Duo, di una citazione di terza mano: il Duo cita Wikipedia, che cita E.[nzo] Amato, che cita Carli Ballola. Sì, proprio il chitarrista del gruppo di fuoco è il riferimento.

Quanto all’articolo di E. Amato ed alla citazione da Carli Ballola, si trovano informazioni più precise nello studio di V. VIZZIELLO, Plagio, proprietà intellettuale e musica: un’analisi interdisciplinare, Trento Law and Technology Research Group, Student Paper n. 14, Trento 2013, reperibile in Internet qui:

http://eprints.biblio.unitn.it/…/2013_02_10_Viviana_Vizziel…

Alle pp. 18-9 del saggio di Vizziello troviamo che l’articolo di Enzo Amato si riferiva al presunto plagio, nel “Confutatis” del Requiem K. 626, di una cellula motivica di Pasquale Anfossi. Al riguardo, Vizziello scrive:

“In realtà di veramente nuovo in questa vicenda sembra esserci solo l’accostamento del nome di Mozart al modernissimo concetto di plagio ed all’aura di condanna generale che l’ammanta, è solo questo che ha suscitato scalpore; già in tempi non sospetti si era fatto notare che se Mozart fosse vissuto ai giorni nostri avrebbe probabilmente dovuto spendere la maggior parte del suo tempo in tribunale a difendersi da accuse di plagio, e questo perché in realtà l’intero panorama della musica colta è disseminato da citazioni, variazioni, rielaborazioni, rievocazioni di opere precedenti che nessuno si sarebbe mai sognato di definire plagi”.

Riguardo all’affermazione, riportata anche da Viviana Vizziello, secondo cui Mozart oggi dovrebbe “spendere la maggior parte del suo tempo in tribunale”, la medesima autrice scrive (p. 19 n.): “L’affermazione è riferibile a G. C. BALLOLA in un articolo sul settimanale Gente, citato in T. APREA, Rubato ma non troppo, De Santis, Roma, 1982, 88”.

Abbiamo quindi un’ulteriore fonte di seconda mano per la frase di Carli Ballola: Tito Aprea, Rubato ma non troppo ovvero il plagio musicale, Roma, De Santis, 1982, p. 88, il quale a sua volta cita un non meglio identificato articolo pubblicato sul rotocalco “Gente”, in una data imprecisata ma evidentemente non posteriore al 1982.

Occorrerebbe a questo punto, per farsi un’idea della reale portata dell’affermazione di Carli Ballola, reperire questo articolo di Gente. Sembra comunque di poter affermare che non debba trattarsi di un’affermazione di particolare pregio scientifico: essa appare più che altro come una boutade estemporanea. Per chi volesse proseguire la ricerca, allego la scheda SBN del libro di Tito Aprea:

http://opac.sbn.it/opacsbn/opac/iccu/scheda.jsp…