Ecco a voi la “meravigliosa” revisione dell’opera Toberne, ou le Pecheur Suedois di Antonio Bartolomeo Bruni a cura dei laureati in musicologia Luca Bianchini e Anna Trombetta, edita dalla Libreria Musicale Italiana nel 2007 (Corona di delizie musicali. Collana di musiche degli Antichi Stati Sabaudi e del Piemonte, 9).
Come si evince dal frontespizio (fig. 1) l’introduzione è stata scritta da Alberto Viarengo mentre la traduzione del testo in francese è a cura di Manuela Vico. Bianchini e Trombetta forse non conoscono il compositore per delegare oltre 30 pagine del volume ad altri studiosi? Essi si limitano quindi a scrivere una sola e sintetica pagina di apparato critico su 398 pagine di partitura!!! (Fig. 2).
Ma dov’è l’elenco completo delle correzioni misura per misura (a parte le legature tratteggiate e i segni dinamici in partitura tra parentesi)? Non esiste. Non conosciamo quindi le vere correzioni apportate dai due filologi sondriesi laureati con lode a Cremona sul testimone a stampa custodito a Bruxelles.
I trattini di sillabazione del testo cantato sono TUTTI spariti mentre nell’originale a stampa settecentesco (Fig. 2) sono presenti (per es. i Bianchini trascrivono: “plai sirs”, “voi là”, “en co re” anziché “plai-sirs”, “voi-là”, “en-co-re”). (Figg. 3, 4). Avete mai visto una partitura seria trascritta in questo modo, senza trattini?
I segni dinamici non sono incolonnati o si accavallano alla battuta precedente in modo sgraziato ed amatoriale. (Fig. 5)
In questo caso i fortissimi vanno tra la prima e la seconda misura, come indicano in maniera maldestra Bianchini e Trombetta, o più logicamente solo sulla seconda? E il trillo va sul Si5 semicroma o sul Re semicroma, visto che è posto bislaccamente fra le due note? (Fig. 6)
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