1. Ad ogni pagina si apra il fuoco a volontà su ogni documento conosciuto o non conosciuto, citato o non citato, pubblicato o inedito, commentato o no, passato, presente o futuro. Ricordare che solo un dubbio sistematico alla san Tommaso, cartesiano, militante, contagioso, permetterà di far pencolare il mondo dal lato giusto. Nulla si dovrà trascurare: sospetti reiterati, accuse esplicite, insinuazioni oblique su persone, scritti, parole, circostanze, occasioni. (Nadine Fresco, 1980). *Corollario di Aristarco/Don Basilio: La calunnia è un venticello.
  2. L’ipercritica sta alla critica come la sofisticheria sta alla finezza. Certe persone fiutano ovunque degli enigmi anche dove non ce ne sono. Col pretesto di purgarli da alterazioni immaginarie, sottilizzano su testi chiari fino al punto di renderli dubbiosi. Distinguono tracce di manipolazione nei documenti autentici. Strana condizione di spirito! A forza di diffidare dell’istinto di credulità si comincia a sospettare di tutto. (Charles-Victor Langlois e Charles Seignobos, 1898). *Corollario di Aristarco: ‘Cca nisciuno è fesso.
  3. Di matti ce ne sono di infiniti tipi; ma il matto autentico lo riconosci dal fatto che, dopo un quarto d’ora che ti parla, comincia ad alludere ai Templari (Umberto Eco). *Corollario di Aristarco: oppure agli Illuminati, ai Massoni, ai Gesuiti, alla Banca Rotschild.
  4. Abulcasim diceva di aver toccato i regni dell’impero di Sin (la Cina); i suoi detrattori, con la speciale logica dell’odio, giuravano che non aveva mai toccato la Cina, e che nei templi di quel paese aveva bestemmiato Allah. (Jorge Luis Borges). *Corollario di Aristarco e altri: Il tempo del Reich è passato da oltre settant’anni, pertanto non è più accettabile parlare di “classicismo viennese”.
  5. All’approssimarsi di Pasqua si comincia, di solito, con la rivelazione dei rapporti gay tra Gesù e Giovanni; la versione “etero” – ormai in declino – punta sulla Maddalena. Si continua, poi, con una scelta che prevede: il processo al presunto Messia fu fatto solo dai romani e, comunque, non in primavera; il condannato non fu appeso a una croce ma a un palo; i due “ladroni” erano in realtà guerriglieri per la liberazione della Palestina; la morte di Gesù fu solo apparente; dal sepolcro uscì con le sue gambe e con le medesime camminò fino in Kashmir, dove spirò tranquillamente molti anni dopo e dove ancora si venera la sua tomba. (Vittorio Messori). *Corollario di Aristarco: teologia del Kashmir.
  6. Gli uomini credono volentieri a quello che desiderano sia vero. (Roberto Burioni). *Corollario di Aristarco: urina di capra contro il cancro, vitamine contro il diabete, bicarbonato contro i linfomi.
  7. Si era partiti dall’idea che tutti hanno lo stesso diritto di esprimere la propria opinione, ora si arriva a dire che tutte le opinioni espresse hanno lo stesso valore. (Bernard-Henri Lévy). *Corollario di Aristarco/Despina: “uno val l’altro, perché nessun val nulla”.
  8. Non sono mai esistiti i cannibali, l’antropofagia è un’invenzione degli antropologi basata su testimonianze inconsistenti. Funzione di queste invenzioni è giustificare il dominio delle società conquistatrici su quelle conquistate. (William Arens, 1979). *Corollario di Aristarco: Non ci sono più cannibali in questo villaggio. L’ultimo l’abbiamo mangiato domenica.
  9. Fino a oggi il contributo dei “revisionisti” alle nostre conoscenze si colloca al livello della correzione di qualche refuso in un lungo testo. Ciò non giustifica un dialogo, poiché essi hanno anzitutto ampliato a dismisura il registro della menzogna. Si può e si deve discutere SUI “revisionisti” si possono analizzare i loro testi come si fa l’anatomia di una menzogna […] ma non si discute COI “revisionisti”. Poco importa che i “revisionisti” siano della varietà neo-nazista o della varietà di ultra-sinistra; che appartengano sotto il profilo psicologico alla varietà perfida, alla varietà perversa, alla varietà paranoica, o semplicemente alla varietà imbecille. A loro non ho nulla da rispondere e non risponderò. Questo è il prezzo della coerenza intellettuale. (Pierre Vidal-Naquet, 1981-2005).*Corollario di Aristarco: Non mi siedo al tavolo verde coi bari di carte.
  10. Una prova principe e, si permetta l’espressione, una pistola fumante che però non poteva esser presentata per volontà del suo non menzionato, e in alcun modo rivelabile, lontano detentore. Un’altra maschera oscura, in realtà, che si affacciava in una già affollatissima fiera delle vanità: much ado about nothing, tante parole per dimostrare, in realtà, praticamente nulla. (Piergabriele Mancuso). *Corollario di Aristarco/Da Ponte: “La nobiltà ha dipinta negli occhi l’onestà”. Mozart morì bastonato; e tu chi sei per dubitare della parola di un barone?

Aristarco Scannabufale alias Carlo Vitali