Bianchini sta tentando di lanciare il terzo tomo autoprodotto, dove si ripromette di contestare una parte consistente, supponiamo, del catalogo di Mozart. Però nel farlo mostra di non conoscere, come ogni volta che vi si cimenta, la corretta prassi editoriale. Ecco un altro esempio di malafede e presa per i fondelli nei confronti dei lettori da parte della premiata ditta Bianchini e Trombetta: i due musicomplottologi si domandano come mai l’edizione critica abbia corretto (ingiustamente, secondo loro) a b. 25 la parte dei secondi violini. Avrebbero potuto benissimo risparmiarci le insulse spiritosaggini sulla seconda scuola di Vienna (le sferzate di Lonquich evidentemente bruciano ancora) e mostrare come nel manoscritto mozartiano il medesimo passaggio (cambia solo l’attacco, qui La invece di Mi) si ripresenti alla b. 72 scritto correttamente, cosa di cui ha tenuto opportunamente conto l’edizione critica ma che loro hanno appositamente finto di ignorare.
14 Agosto 2019 il 05:57
“Anche le correzioni e le riprese, e furono brevi e nitide per tutti i manoscritti del libro citato, si configurano in parvenze co-necessarie; come avvistare le isole sopravvenenti, chi abbia dato di prora nella punta d’un arcipelago”. (C.E. Gadda)