Dopo che il nostro sito ha pubblicato il post che (unicamente per riferimento) potete leggere in calce, siamo stati tempestivamente contattati dall’autore dell’articolo riferito, il musicologo Luca Della Libera, il quale tuttavia ci segnalava di essere stato a sua volta tratto in inganno dal comunicato del Mozarteum – su cui egli si era basato per la stesura della notizia – poichè questo non specificava che ci si riferiva a un documento ben noto, ma si limitava a annunciarne l’acquisizione nei tempi e nei modi narrati.
Riassumiamo per chi si fosse sintonizzato solo ora: il Mozarteum ha recentemente acquistato da Christie’s l’originale di una lettera di Wolfgang Amadeus Mozart, che va ad aggiungersi all’ampia collezione già in loro possesso. Per quanto la lettera non sia una scoperta in sè (è già nota da molto tempo, infatti era stata già riprodotta, trascritta e catalogata) la notizia è nel fatto che essa entra, d’ora in poi, a fare parte del principale archivio mozartiano esistente. Non si tratta perciò di un documento sconosciuto che ci permette di acquisire nuove informazioni, ma semplicemente di un ulteriore tassello che contribuisce a rendere più completa la raccolta del Mozarteum.
In questo caso, si è innestato un circolo virtuoso: infatti dopo la nostra segnalazione, Della Libera – verificate le nostre osservazioni e le proprie fonti – ha prontamente provveduto a far rettificare il pezzo sul Messaggero, il cui testo ora non rischia di instillare dubbi nel lettore.
Spiace tuttavia notare che una collaborazione così efficace si sia vista solo raramente negli ultimi tempi: gran parte delle tante fake news che, per oltre tre anni, sono state riportate su questo sito, sono ancora presenti in rete, su pubblicazioni digitali e su volumi cartacei.
In questo caso, non possiamo che plaudire alla rapidità di azione di Luca Della Libera che ha evitato che questa imprecisione potesse spargere informazioni inesatte o, peggio, diventare una fonte per fake news future o per altre speculazioni.
Poscritto: Giusto per riderci sopra, ecco un piccolo esercizio di stile sviluppato dall’accademico Aristarco Scannabufale che – a partire dalla notizia dell’acquisizione di questa lettera – costruisce uno scenario deliziosamente complottistico basato su un modus operandi che i nostri affezionati lettori non stenteranno a riconoscere
La lettera fu scritta da Constanze imitando la grafia del marito; Nissen ne fornì una sintesi nel suo libraccio nazionalista; Karl Thomas Mozart rifilò il manoscritto pseudoautografo a Jenny Lind per 20mila franchi. Dall’usignolo svedese passò all’ebreo e nazionalista tedesco Otto Goldschmidt, marito della precedente, il quale la rivendette con notevole profitto tramite la casa d’aste londinese Puttick and Simpson. Da allora se ne persero le tracce benché fosse creduta autentica e acriticamente pubblicata negli epistolari curati da Bauer/Deutsch, Emily Anderson (in traduzione inglese), e Marco Murara (in traduzione italiana). Nel 1992, corredata di facsimile e sintesi del contenuto, riaffiorò nel catalogo di Christie’s e fu aggiudicata a un ignoto capitalista per 65mila sterline. Ora che il falso è stato depositato al Mozarteum, è inevitabile che quella istituzione protonazista, nazista e post-nazista impedisca agli studiosi “alternativi” (come il prof. XYZ) di avere accesso all’originale, ovviamente per impedire che l’analisi scientifica delle filigrane dimostri come, modello statistico alla mano, il documento fu prodotto verosimilmente tra il febbraio 1792 e il Natale del 1800: dunque un apocrifo ispirato al perbenismo gesuitico-massonico dei circoli imperiali asburgici onde diffondere un’immaginetta di concordia coniugale fra quel donnaiolo di Wolfgang e quella baldracca di Constanze.
Appendice: Per ragioni di documentazione e di completezza, lasciamo sotto il nostro post originale, che ovviamente rimane solo a titolo di allegato.
Vagabondando per la rete, questa mattina, mi sono imbattuto nella notizia del ritrovamento di una nuova lettera di Mozart «che svela preziose informazioni» sul genio salisburghese. (notizia ora smentita, come spiegato sopra, ndr).
Quali che siano le informazioni che il prezioso manoscritto prometta di rivelare, la notizia è di quelle ghiotte. La testata («Il Messaggero») è affidabile e la firma di Luca Della Libera (ottimo e preparatissimo studioso) è una garanzia di serietà.
Leggendo il breve articolo online, in cui si dice che questa lettera è stata acquistata dal Mozarteum che ha fornito la riproduzione digitale (evviva!) e un breve e ingessatissimo video di presentazione, scopro che si tratta della epistola indirizzata a Costanze da Praga il 10 Aprile 1789.
Fra tenerezze assortite verso la moglie e il figlio Carl e resoconti delle sue giornate, emerge che il compositore era in trattativa con Domenico Guardasoni – cantante, impresario teatrale e direttore del Teatro Nazionale della capitale boema – per una nuova opera da darsi nella stagione successiva.
La notizia, invero, non mi è sembrata affatto una novità tant’è che, a cercar con più attenzione, è facile risalire alla stessa lettera già inclusa con il n.1091 nell’epistolario mozartiano curato da Wilhelm A. Bauer e Otto E. Deutsch (Mozart. Briefe und Aufzeichnungen, Bärenreiter, Kassel, 1962-2005) e riproposto in traduzione italiana più recentemente da Marco Murara nel terzo volume delle lettere complete della famiglia Mozart (lettera n.762 in Tutte le lettere di Mozart.L’epistolario completo della famiglia Mozart – 1755-1791, Tomo III, a cura di M. Murara, Varese Zecchini, 2011).
Dove è allora la novità e la luce che rischiara il “misterioso” universo mozartiano? Non c’è. La bomba ha fatto cilecca. In verità la sola notizia è quella del riuscito acquisto del Mozarteum, presso Christie’s, dell’originale della lettera che era già disponibile in facsimile e perciò conosciutissima.
La mania dello scoop a tutti i costi, soprattutto se riguarda il genio salisburghese, ha trovato ancora una volta terreno fertile presentando l’ovvio per l’incredibile. Spiace che questa volta la ‘leggerezza’ sia stata commessa dall’eccellente Della Libera che, forse, ha sorvolato sui dettagli cedendo per una volta alla moda nuovissima di confondere il Genio con le Bufale.
Tuttavia, consiglierei di pubblicare una parziale rettifica della notizia dato che si aggira per il web una folla di personaggi alla ricerca di eventuali imprecisioni nella trasmissione delle notizie su Mozart per costruire su di esse casi mediatici.
Un caso del genere sarebbe per loro esemplare e potrebbe, a mio parere, aprire il varco a sospette omissioni della storiografia mozartiana (che, ovviamente, non ci sono), creando una valanga di fake news.
26 Aprile 2020 il 19:11
Gentile Fabio Bruno
La ringrazio per la segnalazione e le indicazioni bibliografiche. Provvederò a rettificare il mio articolo. Sia pur certo in ogni caso che è lungi da me qualsiasi tentazione “bufalistica”.
Cordiali saluti.
Luca Della Libera
26 Aprile 2020 il 20:07
Gentile Luca,
Non tema, non ho mai dubitato della sua avversione alle “bufale” e Lei gode della mia stima e di quella dell’Accademia. Il mio intervento era teso a evitare di fornire il destro a chi, invece, frequentando il web, delle fake news ne ha fatto una professione.
Con Stima e Cordialità
Fabio Bruno
18 Maggio 2020 il 19:42
Professionisti delle fake news? Per non fare nomi né cognomi, ce ne sono due che riscuotono incoraggiamenti di questa fatta dal loro fan club:
“Davvero complimenti ai due autori che, con le loro ricerche, hanno fatto finalmente luce sul fenomeno Mozart… e non solo! I due volumi, difatti, aprono una finestra sull’Europa musicale del ‘700/’800, provando scientificamente (attraverso lettere, critiche di giornale ed altre fonti sempre attendibili) tutto ciò che viene da loro riportato, evidenziando quanto la scellerata propaganda nazionalista del’900, abbia condizionato in senso negativo le scelte ed i gusti di milioni di persone (musicisti e/o semplici amatori) nel corso dei secoli. Finalmente un po’ di chiarezza. Aspettiamo i Vostri prossimi lavori, magari su un altro mito: Beethoven! Come si dice: ‘L’appetito vien mangiando’. Ancora complimenti!”
Attendiamo fiduciosi la caduta di un altro mito, e poi di un altro, e un altro…
21 Maggio 2020 il 15:30
Caro Aristarco: a me sa tanto che quel Fabio sia un nom de plume, magari è uno dei due autori: se non si apprezzassero da soli avrebbero ben pochi riscontri …