Ho riascoltato la Waldstein (bisogna sempre risentire periodicamente i grandi capolavori), e un’eco mozartiana mi è rimbalzata per la testa, come avessi ascoltato la voce del conte di Almaviva.

Non si tratta di una citazione, ma di un momento emozionante in cui Beethoven rivive le sue radici.

C’è poco da fare: la cosiddetta ‘Scuola di Vienna’ esiste, ed è fatta di legami strutturali di ogni genere, nonché di affettuosa intertestualità.

Ma … Le nozze di Figaro sono di Mozart? Secondo i 110 c’è di che dubitare, altro che giubilare.

Ma non si vergognano?