Recensione di Carlo Vitali, in «Classic Voice», n. 229 (giugno 2018), p. 71
GEORG NIKOLAUS NISSEN
BIOGRAFIA DI WOLFGANG AMADEUS MOZART PUBBLICATA DA CONSTANZE, VEDOVA MOZART, LIPSIA 1828
A CURA di Marco Murara
EDITORE Zecchini
PAGINE 700
EURO 59
“Per stimare equamente questo libro e farne il giusto uso bisogna accertarne il metodo e l’origine, compito ben più difficile che non limitarsi a deriderlo”. Parola di Otto Jahn, autore della prima biografia sistematica di Mozart (1856-59). A metà strada fra lo Handel di Mainwaring (primo “elogio” barocco dedicato a un compositore, 1760) e il Palestrina di Baini (1828, basato su accurate ricerche d’archivio), il volume di Nissen inaugurava – forse senza volerlo – un nuovo genere: la biografia documentaria, poi condotta a perfezione da Otto Erich Deutsch (1961). Ossia una raccolta non selettiva di fonti scritte e orali che senza il suo intervento sarebbero andate disperse senza rimedio. È quasi una fortuna per i posteri che la morte gli abbia impedito di compiere il volume inserendole in un’organica linea narrativa, sicché esso uscì postumo a cura di un medico sàssone e di Gaspare Spontini, Generalmusikdirektor della corte prussiana nonché fervido estimatore del genio salisburghese. Ciò premesso, che può importare al lettore non accademico né serio cultore di storiografia la prima traduzione italiana del venerando monumento? Costoro sono in grado di accedere alle fonti senza mediazione, e questa era già diffusa in una novantina di edizioni pubblicate fra 1828 e 2011. Il valore aggiunto sta proprio nell’inattualità scientifica del Mozart di Nissen, sulla quale – secondo la profezia di Jahn – i musicologi revisionisti (vuoi di mestiere, come Solomon e Halliwell, vuoi di complemento, come Buscaroli, Bianchini e Trombetta) maramaldeggiano per accreditare vanterie da epigoni. Non così Marco Murara che, sulla sobria linea metodologica già praticata nell’edizione del carteggio mozartiano (2011), soppesa pregi e manchevolezze dell’onesto Nissen grazie a un apparato critico aggiornatissimo. Mentre la sua competenza di nativo bilingue aduso all’ermeneutica fine (il Murara esercita il notariato a Bolzano) consente di cogliere i sapori d’antan di una prosa quanto mai civile, dove la forza argomentativa non va disgiunta da entusiasmi romantici e preziose ingenuità. Quando non si occupava degli affari di Stato, il cavaliere Georg Nissen era poeta di qualche talento.
CARLO VITALI
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